[vc_row][vc_column][vc_column_text]Tipologia: Centro Polivalente

Luogo: Cuneo (IT)

Committente: Fondazione CRC

Anno: 2019

Stato: Progetto[/vc_column_text][vc_single_image image=”2165″ img_size=”full” alignment=”center”][smartslider3 slider=”14″][vc_column_text]Il progetto è stato sviluppato intorno ad alcuni concetti chiave: rappresentatività, riconoscibilità, inclusività, molteplicità, reciprocità, orientamento. Le soluzioni proposte intendono instaurare un rapporto tra l’edificio e la città, così come tra l’edificio e il paesaggio circostante, creando una tensione tra il manufatto architettonico e il contesto. Il disegno degli spazi e dell’immagine dell’edificio trae origine da una riflessione generale sul concetto di orientamento: come può un edificio veicolare valori immateriali attraverso la sua spazialità? Siamo partiti dall’immaginario della bussola come strumento di orientamento per eccellenza. La bussola con la sua forma circolare simboleggia il rapporto tra il centro, in questo caso il nostro edificio ma anche il punto di vista del singolo individuo, e il circostante, la città e il paesaggio. Rappresenta la centralità dell’osservatore in relazione alla molteplicità delle strade che nella vita si possono intraprendere. Il progetto del nuovo lastrico solare è ispirato a questa idea ed è orientato secondo i punti cardinali. Il disegno visto dall’altro rivela la centralità e la funzione di orientamento dell’edificio trasformandolo in una sorta di landmark cittadino. La copertura è immaginata come spazio pubblico fruibile indipendentemente dalle altre attività interne all’edificio e con accesso autonomo. Questo spazio è generato intorno al fulcro dell’edificio – il centro della bussola – e si estende radialmente in ogni direzione. L’intera area è stata immaginata come un’installazione spaziale extraordinaria con diverse funzioni: belvedere, spazio aggregativo, arena per incontri ed eventi all’aperto, spazio di condivisione dove alimentare la fantasia e creare un immaginario critico alimentato dalle immagini reali. Il disegno del lastrico solare si espande oltre l’edificio, proseguendo nelle linee della progettazione paesaggistica delle pertinenze esterne, consolidando il dialogo tra l’edificio e il suo circostante. Le facciate sono il principale filtro tra l’edificio e la città. Il progetto prevede un restyling contemporaneo che identifichi in modo netto l’identità dell’edificio. Il lamierino forato crea un gioco di trasparenze sempre mutevole in ragione della luce naturale e del punto di vista, con carattere ma in maniera da non prevaricare gli edifici circostanti. Durante la notte la luce interna filtra attraverso le finestre e la facciata brilla come una lanterna magica della cultura. La pavimentazione del piano terreno riprende il disegno del lastrico solare creando un legame concettuale tra i due spazi. Entrambe si ispirano al concetto di tactical urbanism, dove il colore diventa strumento per riqualificare un luogo. Se il lastrico solare è immaginato come una grande installazione che parla di socialità, inclusione e contaminazione; gli spazi esterni e le facciate come una cerniera tra edificio e città; il piano terreno è uno spazio espositivo mutevole, versatile e dinamico. Abbiamo immaginato l’intervento come una sovrapposizione di concetti immateriali che sommati acquisiscano una espressività fisica ben definita ma non esaustiva, capace di suggerire interpretazioni lasciandone aperte altre, in un gioco continuo di detto e non detto che possa stimolare il ragionamento e la creatività. Questa interpretazione, più letteraria che enciclopedica, deriva dalla riscontrata necessità di instillare nei giovani una attitudine critica che gli permetta di adoperare in maniera creativa le nozioni acquisite durante il percorso formativo.

 

1. Riqualificazione delle pertinenze esterne:
Il progetto delle pertinenze esterne dell’edificio è l’estensione ideale del progetto delle facciate, del piano terreno e del lastrico solare. L’intenzione è quella di creare un legame tra gli spazi pertinenziali e l’architettura, trasformando quella che ad oggi è un’area di risulta non utilizzata in uno spazio connettivo tra l’edificio e la città. Il disegno della pavimentazione interna è esteso oltre all’edificio dove crea percorsi a terra che disegnano aiuole erbate e spazi di incontro e relazione. Gli alberi esistenti sono mantenuti e integrati con altre piante. Saranno inoltre create nuove connessioni tra il piano terra e le aree esterne incorrispondenza degli assi principali dell’edificio, per permettere una fruizione degli spazi quanto più versatile. Tramite l’apertura controllata dei cancelli posti su via Luigi Gallo e Viale degli Angeli sarà possibile un utilizzo pubblico in determinati orari in funzione dell’utilizzo dell’edificio nell’ottica di restituire alla città un pezzo di parco pubblico che – seppur di dimensioni ridotte – potrà assumere una forte valenza simbolica.

 

2. Rifunzionalizzazione del piano terreno:
Il piano terreno avrà la funzione di accogliere gli utenti e di ospitare eventi e attività espositive temporanee. La pavimentazione riprende il disegno del lastrico solare e delle pertinenze esterne per rafforzare il legame tra l’edificio e il suo intorno. Il progetto di questo spazio prevede la versatilità di gestione come il carattere predominante, per agevolarne l’utilizzo come sala espositiva abbiamo immaginato una serie di dispositivi leggeri e removibili che in una fase successiva di progettazione si potranno sviluppare in maniera coordinata al resto del progetto, riproponendone i temi di ispirazione generale, come gli assi di orientamento della bussola e i materiali.

 

3. Rifunzionalizzazione del lastrico solare:
Il progetto del lastrico solare risponde a due principali esigenze: quella richiesta dalla committenza di creare uno spazio da utilizzare per eventi e quella simbolica di landmark territoriale intorno al quale è stata impostata l’intera proposta progettuale. In considerazione delle richieste di procedere con proposte che vadano ad apportare il minimo incremento dei pesi sul solaio di copertura le proposte riguardano essenzialmente il rifacimento del piano di calpestio introducendo un disegno della pavimentazione ispirato al concetto di orientamento restituito qui tramite il disegno della bussola. Lo stesso disegno sarà ripreso in elevazione con alcuni dispositivi metallici che avranno la funzione di ombreggiamento e di supporto per altalene e altri dispositivi di aggregazione. Sarà possibile immaginare anche un allestimento con alcune aiuole verdi con l’inserimento di piante a bassa necessità di manutenzione e capaci di crescere su un substrato sottile e povero, con la tecnica del dry garden, garantendo bassi livelli di manutenzioni e irrigazione. Il lastrico solare è immaginato come una installazione esperienziale, un parco urbano che diventi spazio di aggregazione fruibile in una pluralità di situazioni per valorizzare un punto di vista inaspettato e insolito sulla città e sulle Alpi cuneesi. In un’epoca in cui le mappe e le immagini satellitari sono usate da milioni di persone il disegno del lastrico diventerà una vera e propria insegna territoriale, capace di raccontare visivamente e in modo immediato le attività svolte all’interno dell’edificio.

 

4. Restyling delle facciate e dell’involucro:
Il restyling delle facciate è finalizzato a veicolare attraverso l’architettura i concetti di rappresentatività, riconoscibilità e dialogo con il contesto. Il disegno delle nuove facciate si ispira a questi presupposti andando a creare un diaframma leggero e cangiante che attraverso il gioco delle curve crei un rapporto biunivoco tra edificio e città. Le onde del nuovo rivestimento metallico sono allineate esattamente rispetto alla scansione attuale di vuoti e pieni delle finestrature esistenti: la parte concava corrisponde sempre a un vuoto e apre la vista verso la città, in corrispondenza del suo asse i fori aumentano di dimensione; quella convessa, sempre corrispondente a un pieno della facciata attuale, ha i fori di minore dimensione fino quasi a diventare completamente cieca in prossimità del setto murario retrostante. Mantenere invariato il rapporto pieni/vuoti attuali offre alcuni importanti effetti pratici come la possibilità di sostituire i soli serramenti mantenendo i setti, garantendo una maggiore celerità dell’intervento e un risparmio di energie e di mezzi. La struttura metallica della facciata sarà ancorata alle testate dei solati tramite staffe metalliche con posa completamente a secco dei componenti prefabbricati. All’occorrenza il peso della struttura metallica della facciata potrà essere scaricato a terra tramite elementi metallici puntuali per non gravare ulteriormente sui solai in caso si renda necessario l’adeguamento sismico. La superficie ondulata è realizzata tramite elementi modulari in lamiera traforata calandrata sulla superficie circolare e in lamiera forata piana sulle superfici rettilinee. I fori presenti sulle superficie piana sono invece regolari per tutta la superficie. Il disegno degli allineamenti e della traforatura è studiato in modo da rendere le facciate fortemente evocative sia di giorno sia di notte. Di giorno l’effetto sarò quello di un velo continuo che diviene più trasparente sulle onde concave verso la città. Di notte l’allineamento con le finestrature permetterà una trasparenza e un gioco di luce che porta assumere una maggiore forza e dinamicità aggiungendo dei semplici filtri colorati ai vetri delle finestre. Questo gioco è fortemente evocativo sia dall’esterno durante la notte sia dall’interno durante il giorno, da dove si potranno vedere pezzi di città filtrati da pellicole di colore differente a seconda del punto di vista, evocando l’incanto percettivo delle opere di Daniel Buren. Se la forma ondulata riprende simbolicamente un rapporto biunivoco tra edificio e città, che a volte avanza a volte si ritrae in un gioco di influenze reciproche, la leggerezza del lamierino forato sottolinea il concetto di permeabilità. Permeabilità di accesso e di idee, di influenze stimolanti, di spazio semi celato alla vista che invita alla scoperta. Le onde della facciata al livello di copertura creano una molteplicità di insenature che possono offrire differenti allineamenti e quindi punti di vista sul paesaggio circostante: ogni onda diventa un belvedere con vista unica su una porzione ben definita di panorama. Ci piace immaginare questo semplice aspetto come l’auspicio simbolico dalla ricerca e del perseguimento della direzione più adatta verso cui orientare il proprio futuro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]