Solo chi sogna può volare

Pianificazione del paesaggio per un fabbricato polifunzionale a Barolo, Cuneo, Piemonte

L’idea del progetto nasce dall’esigenza di inserire il nuovo fabbricato polifunzionale all’interno del meraviglioso paesaggio delle Langhe nella maniera più armonica possibile.

Vista l’importanza dell’edificio, ed essendo quest’ultimo il centro delle attività, è stato preso come fulcro attorno al quale sviluppare l’impianto paesaggistico esterno. Come si può notare dalla planimetria, infatti, molti cerchi concentrici si sviluppano attorno ad esso andando a definire e descrivere le aree esterne: parcheggi, strade, connessioni, disposizione delle alberature e degli arbusti, aree relax, aree di svago, aree “ludiche”, aree di ristorazione, anfiteatro, labirinto.
Il primo anello, quello più stretto, disegna un percorso del giardino lungo il quale si dispone un filare di alberi dal portamento colonnare, Carpinus betulus ‘Pyramidalis’, che delimita l’anfiteatro naturale, all’interno del quale si svolgeranno eventi di vario tipo.
Il secondo anello, sul lato Est della strada: circoscrive le aiuole fiorite che si dipartono a raggera dal centro dell’edificio e l’area dedicata a dehors esterno e orto-giardino, delimitando al tempo stesso un lato delle stradine che conducono ai piazzali di carico/scarico merci; fornisce una linea guida sulla quale disporre le aree di ritrovo e, in parte, disegna il labirinto. Sul lato Ovest, segna la linea di inizio dei raggi di fioriture, da un lato, e delimita esternamente la strada interna del parcheggio, dall’altro.
Il terzo, sul versante Est, delimita esternamente le stradine che portano ai piazzali di carico/scarico merci; definisce una linea guida sulla quale disporre le alberature che, innanzitutto, permettono di mimetizzare l’edificio e inserirlo dolcemente all’interno del paesaggio, in secondo luogo, di filtrarne la vista provenendo da Strada Ponte Rocca e Via Alba, infine, di schermare auto e parcheggio dall’interno dell’edificio, dal giardino, dalla strada e dal paesaggio circostante; fornisce una traccia sulla quale disporre ulteriori aree di ristoro ed elementi del labirinto. Sul lato Ovest chiude la carreggiata della strada interna del parcheggio e indica l’inizio dei primi quattro posti auto presenti.
Il quarto, nella parte Est, definisce l’arco da cui partono i posti auto più adiacenti all’edificio; ospita un secondo filare di alberature con la stessa funzione di quello citato precedentemente; conclude, con un percorso, l’area destinata al labirinto. Sul fianco Ovest conclude la raggera di fioriture descritta sopra e definisce un arco sui cui si dispongono alberature in grado, ancora, di mimetizzare l’edificio, da un lato, e schermare le auto, dall’altro.
Il quinto anello, sia da una parte che dall’altra della strada, completa i posti auto originati dalla circonferenza precedente, limita un lato delle strade interne del parcheggio, ospita gli archi alberati presenti nel parco.
Il sesto, sul versante Est e su quello Ovest, disegna nuovi posti auto, delimita le strade interne del parcheggio accoglie nuovi archi di alberi del parco, definisce due aree relax all’estremità del parco, verso il corso d’acqua.
Il settimo conclude una fila di posti auto e dà inizio a quella successiva, fornisce una linea sulla quale disporre alberature con la funzione di mitigare gli impatti visivi, come già descritto in precedenza, disegna gli archi di alberi del parco.
L’ottavo, sia a Est che a Ovest, conclude un’altra fila di posti auto, descrive un lato della carreggiata interna del parcheggio, definisce le alberature del parco.
Il nono inizia l’ultima fila di posti auto, a Est, ne intraprende una nuova, a Ovest, accompagna gli archi di alberi del parco.
Il decimo, sul versante Est, conclude l’ultima fila di posti auto e dà inizio alla disposizione delle collinette con funzione di aree meditazione e relax; su quello Ovest, oltre a dividere la quinta fila di parcheggi dalla sesta, ospita le alberature filtro.
L’undicesimo conclude la sesta fila di posti auto, a Ovest, dando al tempo stesso inizio all’ultima carreggiata del parcheggio, e guida nuove collinette nel parco, a Est.
Il dodicesimo conclude l’ultima stradina interna al parcheggio, a Ovest, iniziando al tempo stesso l’ultima fila di posti auto, e prosegue la definizione delle collinette, a Est.
Il tredicesimo conclude l’ultima fila di posti auto, a Ovest, ospitando al tempo stesso un ultimo filare di alberature, e descrive nuove colline, a Est.
Il quattordicesimo e il quindicesimo hanno esclusivamente la funzione di accogliere le collinette e ospitare archi di alberi.
Le collinette, tutte insieme, creano un grande spazio dedicato all’immersione nella Natura e al relax, sulle cui cime vengono piantumati alberi e ai loro piedi disposte sedute di design italiano per accogliere ospiti e visitatori.
Si può inoltre notare, dalla planimetria e dalle viste, che le alberature, oltre a disporsi sulle circonferenze descritte, si collocano sui raggi che dal centro dell’edificio raggiungono il perimetro esterno del lotto.
Tale uso esteso di alberature e arbusti – sulle circonferenze, sui raggi e sul perimetro esterno del lotto – permette dunque di assolvere una quadruplice funzione, già spiegata in precedenza: mimetizzare l’edificio e inserirlo al meglio all’interno del paesaggio; schermare il parcheggio e le auto dalla strada, dalle aree limitrofe, dalle colline e dai punti panoramici circostanti; nascondere le auto dall’interno del fabbricato e dal giardino; filtrare le auto e i posteggi tra di loro. Si può osservare quanto detto nei vari fotoinserimenti presenti al fondo della relazione e nelle numerose viste soprastanti.
Sui confini sono stati previsti esemplari di Acer campestre e Acer pseudoplatanus, alberi di prima grandezza in grado di raggiungere, e superare, i 10 metri di altezza; all’interno del parcheggio sono state previste varietà di Morus alba ‘Fruitless’, albero di terza grandezza o piccolo albero, che raggiunge un’altezza di 6/8 metri, in casi eccezionali può sfiorare i 10 metri, ma accade raramente. Tali alberature sono state scelte poiché, oltre ad essere autoctone e caratteristiche del sito, aspetto fondamentale, hanno un portamento a chioma espansa e sono quindi in grado di garantire elevati livelli di ombreggiamento delle autovetture. Esse, inoltre, presentano una particolare facilità di attecchimento e sono molto resistenti all’inquinamento atmosferico.

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